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IL CANTIERE IN VETRINA
LAVORO DI RIPRISTINO DELLO STATO DI SALUBRITÀ DI UN FABBRICATO
Lo Studio Domus Sana di Verona, collaboratore abi-
tuale di
Ediltosi
, rivendita socia del Gruppo Stea,
è stato incaricato dal proprietario di un edificio
della città scaligera a verificare la presenza di fe-
nomeni di scarsa salubrità e qualità degli ambienti
posti al piano terra.
A seguito sopralluogo, già ad un riscontro visivo è
emersa la gravità della situazione con massiccia
formazione di
muffa
sui muri perimetrali nelle ca-
mere da letto e nella zona pranzo.
Con un termo igrometro digitale si è provveduto a
rilevare le temperature superficiali, l’umidità rela-
tiva interna, la temperatura ambientale, l’umidità
relativa superficiale e il punto di rugiada conse-
guente sia nella zona pranzo, che in zona camera
da letto e bagno.
I dati raccolti hanno confermato un’alta umidità
ambientale e nel contempo una bassa tempera-
tura superficiale. Inoltre, si sono riscontrati sui muri
esterni: un paramento in pietra fino ad un’altezza
variabile da 55 a 70 cm ; fessurazione e distacchi
degli intonaci dalla muratura per la presenza di sali
veicolati dall’acqua e provenenti dal terreno o dai
materiali da costruzione che costituiscono la mu-
ratura, per un altezza variabile fino ad 160 cm.
La situazione dell’appartamento analizzato poneva
seri problemi igienici sanitari per mancanza di sa-
lubrità.
Secondo la letteratura più accreditata, le spore
prodotte dai funghi legate ad una proliferazione
di elementi miceli, e soprattutto, alle micotossine
e batteri presenti, possono dar luogo a un aggra-
varsi dei problemi respiratori più frequenti ed a un
acuirsi di forme allergiche.
La loro presenza e caratteristiche dipendono dalle
condizioni di contorno, ossia: in caso di caldo
umido si formano microorganismi con pericolo
d’infezioni e malattie di natura allergica; in caso
di umido freddo si possono contrarre malattie reu-
matiche, infezioni alle mucose e alle vie respira-
torie, asma, allergie e in generale debolezza
immunitaria.
Infatti, l’alta umidità interna e la bassa tempera-
tura all’interno dei locali, unita alla situazione
esterna del muro perimetrale (perennemente ba-
gnato), ha portato alla creazione di fenomeni quali
la
formazione di condensa
sia all’interno delle
strutture perimetrali che sulla superficie interna e
alla
crescita di colonie fungine
.
La muffa negli ambienti di vita è riconosciuta
come un agente, non solo e non tanto responsa-
bile di problemi estetici, ma soprattutto
igienici-
sanitari
.
Inoltre questi problemi, se non trattati e risolti cor-
rettamente, possono causare un danneggiamento
dei rivestimenti murari, una migrazione dei sali
presenti all’interno dei prodotti edilizi, formazioni
di efflorescenze e quindi una riduzione del grado
di isolamento termico dell’involucro.
La costante umidità può provocare sia danni per-
manenti agli elementi costruttivi che, pregiudicare
addirittura la stabilità statica della struttura.
L’ acqua condensando all’interno delle strutture fa-
vorisce la perdita delle caratteristiche termiche
dell’involucro costruttivo.
La muffa che, come abbiamo visto ne è la conse-
guenza diretta, provoca danni estetici e condizioni
di salubrità ambientale tipica di un ambiente mal-
sano.
Per eliminare la muffa nelle situazioni più critiche
non sono sufficienti fungicidi o pitture, che si limi-
tano a
trattare la conseguenza del problema
(cioè la muffa)
, ma occorre eliminare le cause
che la determinano.
Nel caso in esame, i fenomeni di questo tipo sono
tipicamente riconducibili a:
umidità da condensazione
: è dovuta a fenomeni
di condensazioni superficiali e interstiziali con-
nessi, rispettivamente, alla presenza di superfici
“fredde” ed alla diffusione del vapore attraverso la
parete;
umidità ascendente
: è dovuta al fenomeno di ri-
salita capillare in murature;
umidità igroscopica
: è causata dai sali presenti
nella superficie e nel sub-strato della muratura
che, assorbendo l’umidità dell’aria, bagnano la su-
perficie dell’intonaco;
umidità meteorica o accidentale
: è dovuta a in-
filtrazioni per l’usura subita dal tempo dei prodotti
utilizzati nelle strutture murarie.
L’analisi dei dati raccolti col termo-igrometro (tem-
peratura dell’aria, del muro perimetrale, umidità)
hanno rilevato inequivocabilmente una presenza
d’umidità interna ambientale notevolmente alta,
che evidentemente non veniva sufficientemente
smaltita dalle aperture delle finestre (insufficiente
frequenza di aperture), con una temperatura del
muro perimetrale spesso sotto il punto di rischio
muffa.
Questo significa che, sia la condensa che la muffa
sono assicurate nel corso del periodo giornaliero
più freddo dovute anche ad anomalie termiche
della parete, in quanto la stessa era perenne-
mente bagnata a causa delle infiltrazioni esterne.
Nel caso in esame per contrastare l’umidità e la
sua conseguenza le muffe, l’intervento proposto è
il seguente:
1. bonificare e sistemare l’intonaco esterno per
evitare il bagnarsi del muro con conseguente
abbassamento della temperatura interna;
2. aumentare l’isolamento interno con Muffaway
di Naturalia Bau, materiale igro regolatore e
antimuffa
3. aumentare il ricambio d’aria con l’installazione
di una Ventilazione Meccanica Controllata.
In merito al primo punto, possiamo dire sintetica-
mente che si è prevista l’asportazione dell’into-
naco ammalorato, la successiva formazione di una
barriera chimica, ed infine la stesura di un into-
naco macroporoso.
In questa sede approfondiamo invece la seconda
fase, il cuore dell’intervento di risanamento, che
consiste nell’aumento dell’isolamento interno
mediante controplaccaggio con pannelli
Muf-
faway
.
L’isolamento termico interno garantisce ottimi ri-
sultati in termini di coibentazione per lavori di ri-
strutturazione di edifici esistenti, in tutte quelle
situazioni dove l’isolamento termico esterno non
risulti praticabile.
La coibentazione interna è la scelta preferenziale
soprattutto in tutti quei casi in cui siano richiesti
interventi particolari, mirati, con cantieri non in-
vasivi e con tempi ridotti di presenza dei lavori o
qualora si preferisca un sistema a più bassa iner-
zia termica, cioè con rapida risposta al riscalda-
mento.
Si è proposto un isolamento di spessore pari a 40
1,2,3,4,5 7,8
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