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tà alle città e garantire ai cittadini un ambiente sicuro
in cui vivere.
Durante il convegno, quindi, è stato possibile appro-
fondire queste due importanti tematiche assieme alle
principali novità normative introdotte; il
meeting
si è
pertanto aperto con l’intervento del
prof. ing. Roberto
Scotta
, dell’Università degli Studi di Padova, che ha il-
lustrato le recenti
normative
in merito alla valutazione
di
sicurezza
e
alla
classifcazione sismica degli edi-
fci esistenti
.
Sono stati analizzati, quindi, gli obblighi e le respon-
sabilità penali per quanto riguarda la verifica sismi-
ca degli edifici; l’Ing. ha ribadito che le disposizioni
legislative oggi vigenti (leggi, decreti, ordinanze) e i
vari chiarimenti forniti da Ministeri e Protezione Civi-
le dispongono l’
obbligo di verifca sismica di edifci
strategici o rilevanti
e l’obbligo di verifica statica
e
sismica
di qualsiasi edifcio
nei casi previsti dall’§8.3
delle NTC08, nonché l’obbligo di adeguamento statico
(sempre) e sismico (nelle precise condizioni specificate
all’§8.4.1 NTC08).
Qualora l’esito della verifica sismica sia negativo oltre
determinati limiti, si dispone l’obbligo di pianificare in
tempi ragionevoli e proporzionati alla gravità della si-
tuazione degli adeguati interventi di miglioramento o
adeguamento sismico. Scotta ha poi ricordato che, salvo
i casi di cui all’§8.4.1 NTC08,
il miglioramento sismico
è sempre attuabile
, e il livello minimo consigliato di
indice di sicurezza post-intervento è pari al 60%. Da
questo punto di vista, ci si attende una precisa indi-
cazione nelle Norme Tecniche di prossima emissione.
Scotta ha poi elencato i diversi
profli professionali
in
capo ai quali ricadono specifiche
responsabilità pe-
nali e civili
; li ricordiamo brevemente qui di seguito:
• proprietari o conduttori di edifici strategici o rilevanti
che non facciano eseguire la verifica sismica;
• proprietari o conduttori di edifici che nei casi previ-
sti dal §8.4.1. delle NTC08 non eseguano i necessari
adeguamenti statici e sismici;
• proprietari o conduttori di edifici di comprovata de-
ficienza sismica che, compatibilmente con la dispo-
nibilità economica, non programmino nei tempi utili
adeguati interventi di miglioramento;
• professionisti che a vario titolo intervengono negli
interventi edilizi senza segnalare al proprietario/
conduttore i suddetti obblighi;
• professionisti che a vario titolo intervengono negli
interventi edilizi e operino con imperizia non miglio-
rando, o anzi peggiorando, la staticità o resilienza
sismica degli edifici esistenti.
L’ing. ha poi spiegato la
proposta ISI di classifcazio-
ne sismica degli edifci
, nata da un’idea del Prof G.
Calvi e formulata da ISI (Ingegneria Sismica Italiana).
Tale proposta è stata modificata e semplificata dal MIT
con la Legge di Bilancio 2017, – «
Sisma Bonus
» –
in
vigore da 01/03/17
.
Scotta ha poi illustrato lo strumento di
assessment
del
rischio economico
EAL
(
Expected Annual Loss
); tale pa-
rametro consente di esprimere il
rischio sismico per la
sola parte economica
in termini di perdite annue me-
die attese; l’indice EAL si relaziona quindi alla necessità
di accumulare, anno per anno, le risorse necessarie per
far fronte a quanto indotto dall’evento.
EAL è quindi il parametro per stabilire le strategie di
retrofitting
e definire gli incentivi fiscali.
L’intervento del prof. Scotta è proseguito con la spie-
gazione della
procedura di classifcazione del rischio
sismico
; in particolare, sono stati illustrati i diversi passi
che è necessario effettuare per valutare il rischio sismi-
co di un edificio: dall’
analisi di pericolosità
, effettuata
per valutare la frequenza con la quale nel sito di costru-
zione è superato (ad es. annualmente) un prefissato
valore di un parametro significativo dell’input (ad es.
la PGA), all’
analisi strutturale
, eseguita per valutare
le conseguenze sull’edificio del parametro di ingresso,
in termini di parametri di risposta; si prosegue poi con
l’
analisi di vulnerabilità
, per quantizzare i danni strut-
turali e non strutturali conseguenti al raggiungimento
di determinati livelli da parte dei parametri di risposta,
e l’
analisi di esposizione
, per stimare le perdite diret-
te (costi legati alla riparazione del danno) e le perdite
indirette, che possono essere sia economiche (costi in-
diretti, legati ai contenuti e all’interruzione dell’opera-
tività), sia sociali (perdite umane, perdite di valore del
bene culturale etc.), conseguenti al raggiungimento di
determinati livelli di danno. Da questo punto di vista,
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